mercoledì, febbraio 07, 2007
sabato, febbraio 03, 2007
Non si può morire per uno sport
Assolutamente sconvolgente quello che è successo a Catania stasera.
Già da prima il calcio non mi stava molto simpatico, uno sport che nelle tifoserie serve solo a riaccendere lo spirito campanilistico (quando va bene) e una violenza scatenata e insensata.
Soprattutto un enorme giro soldi, unico orgoglio di un Paese fallito come il nostro che insegna che i veri miti sono proprio i calciatori (anche loro vittime del sistema) e le veline.
Eh sì, perché è meglio pensare di tirar calci ad un pallone piuttosto che spendere tempo per creare qualcosa che faccia crescere la società o produrre arte... Dà più popolarità, è più redditizio.
Sgomento per una società che ci ha insegnato questo, sgomento perché quella partecipazione alla vita pubblica che dall'alto vogliono imbrigliare, la repressione latente del cattolicesimo, il disagio per una situazione politica e economica inguardabile si sfogano nella droga, nella violenza.
Chi sono i veri colpevoli?
Materialmente coloro che hanno lanciato la bomba carta, è vero.
Ma come potrà mai condannarli un tribunale di un Paese che per ascoltare le campanelle tintinnanti e luccicanti di San Pietro e gli scempi della corruzione non garantisce a tutti i cittadini gli stessi diritti?
Sgomento perchè non si può morire per una partita di calcio
Già da prima il calcio non mi stava molto simpatico, uno sport che nelle tifoserie serve solo a riaccendere lo spirito campanilistico (quando va bene) e una violenza scatenata e insensata.
Soprattutto un enorme giro soldi, unico orgoglio di un Paese fallito come il nostro che insegna che i veri miti sono proprio i calciatori (anche loro vittime del sistema) e le veline.
Eh sì, perché è meglio pensare di tirar calci ad un pallone piuttosto che spendere tempo per creare qualcosa che faccia crescere la società o produrre arte... Dà più popolarità, è più redditizio.
Sgomento per una società che ci ha insegnato questo, sgomento perché quella partecipazione alla vita pubblica che dall'alto vogliono imbrigliare, la repressione latente del cattolicesimo, il disagio per una situazione politica e economica inguardabile si sfogano nella droga, nella violenza.
Chi sono i veri colpevoli?
Materialmente coloro che hanno lanciato la bomba carta, è vero.
Ma come potrà mai condannarli un tribunale di un Paese che per ascoltare le campanelle tintinnanti e luccicanti di San Pietro e gli scempi della corruzione non garantisce a tutti i cittadini gli stessi diritti?
Sgomento perchè non si può morire per una partita di calcio
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